World Press Photo, lo sguardo diverso sul mondo


Tempo di lettura: 2 minuti
24 ottobre 2025

immagine di copertina

Tra le storiche colonne del Palazzo della Città metropolitana, Bari ospita la 68esima edizione della World Press Photo: scatti che mettono a fuoco lo spaccato forte e reale della contemporaneità. Nell’edizione 2025 del contest, indetto dalla Fondazione World Press Photo di Amsterdam, sono 144 gli scatti selezionati tra 59.320 fotografie candidate da 3.778 fotografi provenienti da 141 Paesi di tutto il mondo. Le immagini rappresentano un viaggio critico tra l’attualità: dai conflitti alla crisi climatica, dalle migrazioni ai diritti sociali e civili.

Di crisi idrica si parla in “Droughts in the Amazon” di Musuku Nolte (Panos Pictures, Bertha Foundation).  Il protagonista dell’istantanea è un giovane che porta cibo a sua madre nel villaggio di Manacapuru, in Amazzonia. Un tempo il villaggio era accessibile in barca, ma, a causa della siccità, ora l’uomo deve camminare per due chilometri lungo il letto asciutto del fiume Solimões per raggiungerla. L’Amazzonia sta affrontando una siccità eccezionale e gravemente legata al cambiamento climatico, con livelli idrici ben al di sotto della normale fluttuazione stagionale. Il Rio Negro a Manaus, ad esempio, ha toccato a ottobre il suo minimo storico registrato in 122 anni, misurando solo 12,66 metri contro i normali 21.

Questa crisi ha conseguenze drammatiche: mette a repentaglio la biodiversità e gli ecosistemi fluviali, e isola le comunità locali che dipendono dai fiumi, lasciando le loro barche bloccate.

Anche i diritti civili e l’identità di genere hanno avuto spazio nella mostra: basti pensare allo scatto “Mother Moves, House Approves”. A Lagos in Nigeria, la comunità LGBTQI+ ha celebrato la terza edizione del suo ballo drag “Heavenly Bodies”. La location era segreta per sfuggire alla dura legislazione nigeriana  e alla diffusa discriminazione sociale. In un contesto che criminalizza l’espressione di genere non conforme e le relazioni omosessuali, l’evento, curato da Olaide Kayode Timileyin, è emerso come uno dei più grandi ballroom drag del Paese. Costituito come un rifugio, l’appuntamento del 2024 è stato un omaggio all’attivista trans Fola Francis e una potente e rischiosa celebrazione di identità e visibilità, dimostrando la tenacia della comunità nonostante minacce e intimidazioni.

La fotografa palestinese Samar Abu Elouf è la vincitrice assoluta dell’edizione 2025 di World Press Photo, aggiudicandosi il premio ‘Photo of the Year’ con uno scatto realizzato per il The New York Times: il ritratto di Mahmoud Ajjour, un bambino di 9 anni rimasto gravemente ferito nel corso di un attacco israeliano a Gaza City a marzo del 2024. Il piccolo Mahmoud ha perso entrambe le braccia, mentre tentava di fuggire con la sua famiglia dai bombardamenti.