
Un’Italia che brucia con numeri drammatici soprattutto al Sud Italia: oltre 30mila ettari (più di 43mila campi da calcio) nei primi sette mesi dell’anno sono andati in fumo. È la fotografia, allarmante, scattata da Legambiente nel dossier “Italia in fumo”, che evidenzia una situazione critica soprattutto nel Sud Italia. Sul podio (negativo) Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Campania e Sardegna, territori dove l’emergenza incendi è ormai cronica. Le cause sono molteplici: dalla crisi climatica, che moltiplica le condizioni favorevoli allo sviluppo di incendi, alla criminalità ambientale, fino all’inadeguatezza dei sistemi di prevenzione. I numeri parlano chiaro: tra gennaio e luglio si sono verificati 653 incendi, con una media di oltre 3 roghi al giorno e una superficie bruciata media di 47,5 ettari per episodio.
Per Legambiente, l’Italia “paga il prezzo di politiche frammentate, assenza di coordinamento e mancata prevenzione”, e propone 12 misure concrete: tra queste, il rafforzamento dei presidi dello Stato, il miglioramento del catasto delle aree percorse dal fuoco, il coinvolgimento delle comunità locali e l’integrazione tra piani urbanistici, forestali e AIB. Nell’ultimo mese in Puglia, dal 15 giugno al 15 luglio, ci sono stati 979 incendi, con un aumento di circa il 20 per cento rispetto allo stesso periodo nel 2024 e una media di 33 incendi al giorno. Il sospetto è che parte di questi incendi, favoriti dal caldo e dalla siccità, sia di natura dolosa.
A fare il punto sulla situazione anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano alla Direzione regionale dei Vigili del Fuoco. Ad accoglierlo, il direttore regionale Michele Mazzaro, la dirigente del Soccorso regionale Annalicia Vitullo e il dirigente gestionale regionale Alfonso Giordano. Nel corso dell’incontro, Emiliano ha avuto modo di confrontarsi con i comandanti provinciali, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e il personale, sia operativo che amministrativo, ascoltando le loro istanze e valutando possibili forme di collaborazione con l’ente regionale: “ Abbiamo condiviso ricordi belli – ha spiegato il presidente - ma anche momenti difficili degli ultimi anni, e ragionato su progetti futuri. Mi hanno donato la maglietta del Corpo, un gesto che mi ha profondamente commosso e riempito di orgoglio, perché, come recita il loro inno, il pompiere paura non ne ha”.