
Integrare l’architettura urbana con la natura circostante è possibile per l’architetto e urbanista Stefano Boeri che, nell’aula magna del Politecnico di Bari, ha tenuto la sua lectio magistralis dal titolo “Green Obsession”. Un momento di confronto con docenti e studenti, durante il quale l’archistar, partendo dall’esperienza di progetti già realizzati o in corso d’opera in Italia e all’estero, tra cui il famoso “Bosco verticale” di Milano, ha illustrato il suo nuovo progetto da realizzare sul lungomare Vittorio Veneto di Bari, soffermandosi in particolare su alcuni temi come la riduzione dell’effetto “isola di calore”, la regolazione del microclima e dell’umidità, l’assorbimento di polveri sottili e di CO2.
“Per quanto riguarda la mobilità, il verde urbano, le energie rinnovabili, creare una visione unitaria che integri questi diversi aspetti è fondamentale. In particolare – ha spiegato Stefano Boeri - il nostro studio si occupa da molti anni della questione relativa alla forestazione urbana. Questo è un tema importante perché non abbiamo solo un problema estetico di assenza di superfici vegetali, ma anche un problema legato all’inquinamento dell’aria, in parte prodotto dal traffico, e all’aumento di produzione dell’anidride carbonica. Comincia a farsi sentire nelle città italiane, nelle città del sud Italia in maniera particolare il problema del calore. Quindi - ha proseguito l’architetto - questa è una delle ragioni per cui il lavoro che noi facciamo è un lavoro che promuove la forestazione e la creazione di nuove superfici specifiche nelle città. Quando è possibile sostituendole ai parcheggi e promuovendo anche edifici che abbiano il verde come elemento essenziale, non solo come ornamento”.
Tra fotografie, schizzi e rendering, Boeri ha poi parlato dei suoi progetti in Belgio, Cina, Svizzera, Albania, Egitto e Italia. A Bari, il suo progetto prevede un edificio di 8 piani di altezza con circa 150 appartamenti, con piante e alberi lungo le terrazze e le logge e nel nuovo parco che dovrà essere realizzato, con oltre 200 alberi e quasi 20 mila tra arbusti ed erbacee idonee ad integrarsi nel contesto climatico e ambientale barese.
Altro importante tema toccato dall’architetto Boeri, quello dell’acqua: “Stiamo lavorando in Egitto, in Arabia e negli Emirati e stiamo sperimentando modalità di manutenzione dell’acqua, di water management, che riducono al minimo il consumo, riciclando l’acqua grigia e alcune volte anche le acque nere, oppure raccogliendo le acque piovane, quando è possibile anche lavorando con la geotermia o la desalinizzazione. Ci sono ormai delle tecnologie che tra l’altro il Politecnico di Bari conosce bene – ha concluso Boeri - che ci aiutano oggi a una gestione dell’acqua che riduce al minimo i consumi e massimizza i vantaggi soprattutto quando si parla di acqua per l’irrigazione”.
Presente alla lectio magistralis anche il rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino, che nel suo intervento ha parlato di mobilità sostenibile, energia e tutela del patrimonio, temi prioritari nella ricerca per il Poliba. “Oggi facciamo parte del centro nazionale per la mobilità sostenibile in ambito PNRR – ha spiegato Cupertino – all’interno del quale coordineremo la ricerca sui nuovi combustibili, come l’idrogeno e i servizi digitali per la mobilità. In ambito energia – ha poi aggiunto – siamo capofila nazionale nell’unico progetto PNRR finanziato dal ministero dell’Università sul tema delle energie verdi del futuro. Dobbiamo immaginare – ha concluso il rettore - degli edifici che non siano più solo energivori, ma produttori di energia e di servizi per il resto della città”.